Arte, tradizioni e artigianato

La Chiesa Madre di Favara

la chiesa madre di favara, realizzata a fine ottocento sui resti di una chiesa precedentemente esistente, ha un aspetto che ricorda lo stile lombardo del quattrocento. All'interno sono conservate numerose d'arte tra cui una statua lignea della vergine di conrad moroder

Il visitatore che si reca a Favara resta sempre colpito dalla Chiesa Madre, la cattedrale della città, per le sue cupole che si stagliano contro il cielo e l’imponenza della costruzione che domina sulle case circostanti. Dedicata alla Madonna Assunta, si trova in piazza dei Vespri ed è stata eretta tra il 1892 e il 1898. Non si pensi, però, che prima di quella data la città agrigentina fosse priva di un duomo: v’era infatti una chiesa, detta Maior, che fu abbattuta e ricostruita più volte.

Il santuario attuale, opera dell’architetto Carmelo Sciuto Patti di Catania, venne inaugurato in pompa magna il 10 ottobre 1897. La maestosa facciata in pietra bianca siracusana, alta 56 metri, si rifà allo stile lombardo del Quattrocento ed è sormontata da una cupola in stile gotico. Altri elementi distintivi sono i mosaici di artisti toscani e i tre portali che consentono l’ingresso all’interno ai numerosi fedeli.

L’interno, suddiviso in tre navate, contiene tante opere d’arte da poter quasi essere considerato un museo. L’attenzione si posa subito sul seicentesco Crocifisso in legno sistemato alla sinistra del presbiterio, ma altrettanto pregevole è la statua lignea della Vergine Assunta nell’abside, opera di Conrad Moroder, e l’altare di marmo dedicato al patrono Sant’Antonio. Altrettanto degni di nota sono il pulpito neogotico di legno risalente al 1901, il quadro ottocentesco che raffigura la Vergine Assunta nell’atto di consegnare le chiavi della chiesa ai fratelli Giuseppe e Giovanni Giudice e la statua di Santa Filomena del 1898. Una storia a parte merita l’organo di Pacifico Inzoli da Crema, purtroppo distrutto da un recente incendio. 

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